Amo ricercare e selezionare materiali particolari, spesso opere create dalla natura stessa o pezzi abbandonati giunti al termine del loro ciclo di vita originale, perché ho un rapporto intenso e viscerale con la quotidianità, perché mi interessa ciò che attraversa la vita e la segna. Mi piace esplorare come il tempo lasci le sue tracce incise sugli elementi, mi affascina ciò che può restituirci il mare. Voglio che ogni mia creazione sia unica, come unico è ognuno di noi.

Annalaura

Le opere luminose “ALux, GIOCHI di LUCE” di Annalaura di Luggo nascono dal desiderio di tradurre il vissuto personale dell’artista in un “progetto”, capace di trasfigurare un’esperienza passionale in una forma di espressione artistica, un dispositivo dove l’elemento “funzionale", solitamente protagonista, lascia il posto ad un "elemento emozionale", ma, allo stesso tempo, un meccanismo finalizzato ad una riflessione sul tema della rinascita e della responsabilità civile e sociale. Materiali giunti al termine del loro ciclo di vita originale risorgono, diventando pezzi unici, opere d’arte.

IL PERCORSO

La ricerca e l’accurata selezione di materiali particolari è il primo passo di un processo creativo che non teme, in alcun modo, accostamenti inusuali, combinazioni ardite, il cui connubio è la matrice di un lavoro di ri-costruzione che genera opere d’arte esclusive ed irripetibili.

Legni corrosi dal tempo o dal mare, bottiglie di vetro antiche, catene, pietre, eliche consumate, vecchi pezzi di ferro, alluminio ed acciaio, rottami di memoria artigianale, congegni di archeologici meccanismi dell’età industriale, moderni pannelli di vetroresina, reperti di ogni genere sono i protagonisti delle creazioni di Annalaura di Luggo. Produzioni nelle quali è spesso coinvolta anche la committenza, chiamata ad esprimere i propri desideri, così che il prodotto finale possa racchiudere anche espressioni della sua personalità.

Lo show room di “ALux, GIOCHI di LUCE” di Annalaura di Luggo è ospitato nella splendida, evocativa, location di Palazzo Donn’Anna a Napoli che funge da habitat ispiratore per le creazioni. Una cornice suggestiva, simbolica, in modo intenso e prepotente, col suo richiamo immediato alla relazione fra l’acqua e la pietra, unite in un rapporto simbiotico, eppure condannate ad un conflitto mitico, universale, infinito. Allo stesso modo di come, nel celebre Palazzo, nei suoi innumerevoli anfratti, dialogano e si scontrano il buio e la luce: il dualismo, forse irriducibile, che sviluppa e nutre, in ogni suo momento, il sentimento ed il gesto creativo di Annalaura.

ARTIST’S STATEMENT

"Amo il dono della vita”. Mi ritengo fortunata per aver avuto in dono da Dio, nel quale credo profondamente, forza, vitalità e creatività, ma soprattutto una personalità aperta, alla ricerca di sentieri inesplorati.

Nella mia vita ho intrapreso percorsi professionali e scelte personali, in ambiti ogni volta diversi: in tutti i miei lavori mi sono prefissa  di mettere energia e passione al servizio di iniziative concrete, dalla sfera imprenditoriale, all’arte, a quella civile e sociale.

Penso sia un modo auspicabile per essere protagonisti della propria vita, individuando le possibilità e gli strumenti, per operare possibili cambiamenti, finalizzati a migliorare la propria esistenza e la condizione delle comunità.

Sono, letteralmente, sedotta dal fascino della luce e sono tremendamente suggestionata dal valore simbolico che esprime, da tempi immemorabili, quel rito di passaggio, perenne e sublime, che è la transizione dal buio alla luce, dalla notte al giorno, dalla luna al sole. Le opere luminose che ho creato: “ALux, GIOCHI di LUCE”, sono una sorta di trasfigurazione in oggetti del mio interesse verso questa dialettica misteriosa ed infinita.

Una delle principali declinazioni della mia ricerca intorno alla luce è anche la fotografia, in particolare la “Macro”. La mia indagine si rivolge a cogliere e restituire in forma “amplificata”, un aspetto peculiare dell’identità, che appartiene ad ognuno, “l’occhio” da cui nasce il progetto artistico Occh-IO/Eye-I - che da anni espongo in tutto il mondo – (proprio per evocare quella singolarità di cui è portatore ciascun individuo”.

"La lampada del tuo corpo e' il tuo occhio. Quando il tuo occhio e' semplice, anche il tuo corpo e' luminoso."

Luca 11 33,36

Luceat lux vestra.
Lascia che splenda la tua luce

(Bibbia)

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